lunedì 29 settembre 2014

La leggenda di Fonte lucente



In tempi antichi nel territorio dove in seguito sorsero, Firenze e Fiesole, c’era solo qualche capanna di pastori e cacciatori circondate da prati e fitte boscaglie.

Si racconta che di quei tempi il colle di Fiesole fosse abitato dalle fate, creature potenti aventi il dominio sulll’intero territorio ; a capo del regno vi era una regina, avente un particolare compito: istruire e sorvegliare le altre fate in modo che restassero vergine e pure come ordinava la legge .

Un giorno un cacciatore , di nome Mugnone, passando per la foresta, incontrò una giovane fata intenta a lavare nel torrente il suo mantello

Era talmente bella che il giovane se ne innamorò.

La fanciulla spiegò al cacciatore che il loro era un amore impossibile, che sarebbe ad entrambi costato la vita.

Ma fu inutile i due ragazzi presi l’uno dall’altra consumarono la loro passione ed il loro amore incontrandosi ogni volta nel punto dove si erano conosciuti .

Fu così che un brutto giorno, proprio in riva a quel torrente li sorprese la regina, la fanciulla vide la sua figura specchiata nelle acque del torrente e svenne fra le braccia dell’amato, e subito dopo le frecce reali lo trafissero insieme alla sua amata.

Mugnone con le ultime forze andò al torrente ad attingere un po’ d’acqua provando così a rianimare la fata oramai esanime, ma aimè cadde morente e il sangue si perse fra l’erba e i sassi portandosi via anche la sua vita

La fanciulla ,oramai senza vita, teneva la mano protesa verso quella del ragazzo, fu qui che la Regina delle fate si impietosì, e fece in modo che l’acqua del torrente conservasse la vita del cacciatore ed il torrente prendesse il nome di Mugnone.

Del corpo della fata ne fece una bellissima sorgente e la pose a monte del torrente, vicino all’amato, e le donò il nome di Fontelucente…

Nessun commento:

Posta un commento