mercoledì 24 settembre 2014

La Verna



Si racconta che nella primavera del 1213 Francesco d’Assisi stava attraversando la regione del Montefeltro, quando la sua attenzione venne richiamata dagli schiamazzi di una festa che si svolgeva nel castello di San Leo .
Salì al castello, montò su un muretto e lanciò il tema della sua canzone d’amore : “ Tanto è quel bene ch’io aspetto , che ogni pena m’è diletto “
Le sue parole fecero richiamo di folla, e tra gi ascoltatori vi era il conte di Chiusi in Casentino: Orlando Catani, rimase quasi rapito dalle sue parole tanto che appena Francesco ebbe terminato la sua predica , il conte gli si avvicinò e gli domandò ascolta per narrargli i fatti della propria anima
Francesco acconsentì, il conte trovò conforto e pace nelle parole di Francesco, durante il colloquio anche il conte però intuì un desiderio nascosto nell’anima del religioso, e per ringraziarlo gli fece un offerta che gli parve adatta al desiderio del Santo, volto alla icerca della solitudine per consolidare la sua appartenenza a Dio .
Orlando possedeva in Toscana un monte dal nome Vernia; era luogo solitario e selvatico adattissimo a chi volesse far penitenza o semplicemente vita solitaria, . Un luogo lontano dalla gente, questo luogo offrì al santo
L’offerta piacque a Francesco e dopo aver constatato che il luogo era proprio come il conte lo aveva descritto accettò con gioia.
I fioretti narrano che quando vi si recò fu accolto alle falde del monte da uno stormo di uccelli , che con il loro battito d’ali diedero al Santo il benvenuto
Francesco radunando i suoi frati compagni disse che questo era segno del compiacimento divino .
Fu così che la Verna divenne un luogo dove ogni anno Francesco passava prolungati periodi di ritiro, anche se non è noto il numero delle volte che vi è salito.
Noti, invece sono i fatti della quaresima di San Michele sul finire dell’estate del 1224, pare che questa sia stata l’ultima volta in cui Francesco sostò all’Averna.
Era stanco ed ammalato, non guidava più personalmente il suo ordine, aveva avuto da parte del Papa Onorio terzo (29 novembre 1223) la sicurezza dell’approvazione della Regola francescana, in essa aveva dato ai suo frati il “midollo” del vangelo, era quella la regola da seguire
Per lui cominciò un nuovo itinerario di intimità col signore
Nove mesi prima , la celebrazione del natale gli permise di immedesimarsi nell’esperienza della povertà dell’incarnazione; ora lo attendeva il culmine dell’esperienza dell’amore, il dare la vita. Alla Verna ebbe il coraggio di chiedere proprio questo nelle sue notti di preghiera , e di solitudine: provare un po’ dell’amore e del dolore che Gesù sentì nei momenti nei momenti della sua morte e della sua resurrezione .
Il suo desiderio fu esaudito intorno alla festa del 14 settembre in cui si celebrava l’esaltazione della croce , fu allora che il suo corpo venne segnato dalle stesse piaghe di Gesù crocifisso
Nelle sue mani e nei suoi piedi si formarono delle escrescenze a forma di chiodi, si dice che mai la storia avesse narrato un fatto simile,
Francesco divenne la parola d’amore che per anni aveva meditato, vissuto, annunciato.




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