mercoledì 24 settembre 2014

Firenze




Intorno alla nascita di Firenze, si vennero a creare nei secoli un intrigo di leggende e miti.
Dante nel XV CANTO dell’inferno, definisce il popolo fiorentino 

"…qeull’ingrato popolo maligno,

Che discende da Fiesole ob antico,

E tiene ancor del masso e del macigno"

Firenze pare, e la terzina di Dante sopra citata lo confermerebbe , pare essere essere stata fondata dai fiesolani, anche se non ciò lascia adito q qualche dubbio, in quanto quando il popolo di Fiesole, alleata con una colonia romana, costruì il primo cerchio di mura sulla riva destra dell’Arno, era già presente un aggregato di capanne e di casupole quasi a somiglianza costruito su degli specchi d’acqua che ricordano un lago.

Vi fu uno studioso: Augusto guerri che si dilettava sullo studio di antichità fiorentine , questi alcuni stralci di una sua conferenza su Firenze :

“ Un lago solitario ricopre il piano dove sorge adesso Firenze e le attigue convalli, sui terreni emersi, e sulle pendici di colli rare capanne , rozzi tronchi di albero, talvolta pietre conesse e coperte di embrici primitivi, s’elevaano qua e là traverso il fogliame di vegetazione lacustre. Le circostanti alture sono coperte di selve e soltanto a nord le turrite mura di Fiesole coronano il poggio di san Francesco, e parte di qeullo di santa Apollinatre , a guardia dell’Etruiria”

“ rari gli abitanti: pescatori ed agricoltori primitivi e pastori. Nessuna traccia di industrie, nn fabbriche , né edifici che rivelino una qualunque civiltà Tutti vivono solo del prodotto del loro lavoro individuale divisi in famiglie, o in tribù sotto la spinta del comune interesse di difesa del territorio contro el violenze della natura” “ il nemico maggiore che insidia queste popolazioni , calme e pacifiche, per natura, è l’acqua. Anche perché mancano, alveoli , canali , dighe che contengano le acque quando gli uragani , le piogge si scatenano gonfiano i corsi d’acqua che travolgono tutto ciò che incontrano, dalle capanne, agli armenti, ai tereni coltivati, seminando morte e terrore”

Tutto questo a significare, come gli abitanti capirono che occorreva consolidare la valle , la sua richezza boschiva, e aprire un scolo alle acque verso il mare, tra le colinette a ponente, dove in seguito tempo, sorgerà, “Signa” una cittadina, alle porte di firenze, che diverrà florida e industriosa.

Un profondo passaggio, costruito, artificialmente, che poi le acque con erosione naturale stabiliranno sempre più, tracciando così il primo corso d’acqua che prenderà il nome di Arno:

"Il fiumiciel che nasce in Falterone,

E cento miglia di corso nol sazia"

Così a poco la vasta pianura è sgombra dalle acque che ne facevano palude, o scorrevano in piccoli alveoli, pronti a divenir impetuese acque fiumane, al primo scroscio violento di piogge.

Sulla pianura, faticosamente bonificata , dai rozzi agricoltori, la vegetazione si rinnova, dando vita a campi di grano , biada, tra i queli passeggia il dolce fiore che darà - secondo la leggenda gentile- il nome eterno a questa terra di incanti e prodigi .
E’ allora che soppraggiungono definitivamente nuovi abitatori. Scendono dal monte fiesolano, la storia nn dice se avidi di conquiste o pacifici colonizzatori


La collina di Camerata è il primo centro della nuova attività, come una cellula madre, attorno alla quale si formerà si formerà la nuova città. Le abitazioni si svilupparono sulle colline digradando fin giù allo sottostante pianura e così in principio si fondò la Villa Arnica, come pare, infatti fosse chiamata Firenze agli albori del suo rinascimento
Villa Arnina, per diritto di conquista , diviene un presidio romano. La popolazione industriosa e tranquilla per anni che comabttè e vinse le forse della natura, si trovò invece ora, a essere presto soprafatta e dispersa dall’invasione romana
E così la storia spendente di Florentia ebbe inizio con un sanguinoso conflitto
Sul suolo dove vissero felici tante famiglie si inizia ora il grande dramma della civiltà
Nell’anno 39 AC una colonia militare si stazia all’incrocio di due grandi strade che vanno da : Arezzo a Pistoia e da Siena per l’appennino , presso il più stretto guado dell’arno , proprio dove ora sorge il ponte vecchio.
E’ questa colonia militare che fonda la città in forma quadrata e regolare di stampo romano, con quattro porte principali, che immettono sulles trade anzidette

Villa Arnina è un ricordo senza storia ( un po’ come il segreto di 5 spendidi anni della mia vita) sperduta nella notte dei tempi , ma sulla sua rovina nascerà la storia che d’ora in poi sarà tracciata con carateri indelebili, insieme a quella della grandezza dell’Italia.
Fazio degli Uberti dopo averci descritto come magnifica fosse per : opulenza di vegetazione e epr l’incanto sempre vivo dei suoi poggi, dei suoi colli, ci lasciò detto:

"E quindi gli abitanti per memoria,

Poiché era posta in un prato di fiori,

Le diedero il nome bello onde si gloria"

Nel 59 A.C Giulio Cesare donò i fertili terreni della valle dell’arno ai benimeriti veterani del suo esercito

Secondo la tipologia del castrum romano il primo insediamento seguiva una struttura a scacchiera, che comprendeva solo una piccola zona , dell’attuale via Cerretani, a raggiungeva quasi piazza della Signoria
Le principali strade di traffico e commercio erano : il Cardo ( direzione nord-sud) e il decumanus (in direzione est-ovest ) , il loro punto di incontro era situato all’altezza dell’attuale piazza della repubblica.


( liberamente tratto dal testo: " Firenze attraverso secoli" autore Otello Masini)

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